La scuola e l’associazione Ex alunni Umberto I hanno portato avanti con un nutrito gruppo di testimoni di allora, trasformatisi in amici, insegnanti, un po’ nonni, data l’età, certamente dei nuovi e saggi compagni di storia realmente vissuta, un articolato calendario di incontri, tesi ad esaltare l’importanza dei valori più autentici che animano la società civile, a sottolineare il ripudio di ogni forma di razzismo, e contribuire a formare una nuova coscienza di rispetto e tolleranza nei confronti dell’altro diverso da sé per colore della pelle, religione, lingua, tradizioni. Ed in una società oggi globalizzata caleidoscopio di culture, è dovere della scuola promuovere la cultura dell’arricchimento e della comprensione, in un disegno che porti alla consapevolezza che altro da sé significa scambio, esperienza, ricchezza per tutta la vita. Quella stessa storia, liquidata in poche righe da qualunque sussidiario e testo scolastico.
Ma nella memoria, in particolare di un bambino restano impresse queste storie di famiglia e di vita, di quotidianità e di infanzia rubata, e negli occhi di chi ascolta, chi domanda, chi scrive, chi osserva e riflette sulle nefandezze e le vicende che colpirono un’intera generazione di loro piccoli coetanei, poco più di mezzo secolo fa…mica poi tanto, dinanzi al fluire di 21 secoli dopo Cristo e oltre 6000 anni di storia dell’uomo!
Non c’è tecnologia che tenga: troppo fredda per suscitare emozioni, troppo statica per muovere l’anima e la fantasia. Il linguaggio e la grafica saranno di estremo impatto e di interesse per il mondo dell’infanzia, tutti i contenuti rivisti da un pool di insegnanti, e psicologi, saranno adeguati ai bambini, con largo utilizzo di semplificazioni e schemi.
E allora spazio alle forme espressive più consuete e vicine all’animo umano: manoscritti, documenti, disegni, forme espressive tradizionali come il teatro, la poesia, la musica, lavori di gruppo, saggi artistici, canto, recitazione, ricerca: questi i parametri utilizzati, naturalmente a completare un progetto che prevede la ripetizione per classi, di esperienze oramai entrate nel quotidiano dei bambini, Prevale la volontà di non mandare perduto l’enorme bagaglio di dati raccolti: decine le testimonianze, centinaia i disegni, da riunire in un libro, un volume illustrato arricchito dalla sensibilità e dai contributi della ricerca compiuta dagli studenti di oggi.
Contenuto:
Volume in formato 29,4cm A4 carta patinata quadricromia a colori di 220 pagine:
- presentazione Assessore Pantano
- prefazione del giornalista Rai Aldo Forbice
- Parte storica con raccolta e pubblicazione dei documenti relativi alle decisioni del Gran Consiglio del Fascismo nel 1938.
- Breve inquadramento storico e riassunto della vicenda
- Due parti distinte: la prima per le scuole Elementari, la seconda per le scuole Medie inferiori con in entrambe una selezione di testi, e parti narrative - Testimonianze, racconti, contributi, ricordi dei bambini del’38
- poi Disegni, manoscritti e contributi degli studenti delle scuole elementari e medie di Via Cassiodoro e Via Camozzi, racconti frutto della fantasia degli studenti.
- Parte finale iconografica relativa alla storia e alle attività organizzate per l’evento.
La Storia: il 18 Novembre 2004 un evento straordinario ha visto come scenario l’Istituto Comprensivo “Via Cassiodoro” a Roma, in via Cassiodoro al quartiere Prati. Dopo 66 anni oltre 70 ex alunni, (degli oltre 130…), di quella che un tempo si chiamava Scuola Elementare Umberto I, si sono ritrovati nella stessa data, una giornata che ha segnato la loro, nonché la vita di migliaia di persone, e soprattutto di tanti bambini che persero la spensieratezza in quei giorni.
L’entrata in vigore delle Leggi sulla razza, entrate in vigore in quello stesso giorno del ’38, emanate a firma del Re, di Mussolini e di Bottai, dopo un breve iter legislativo, a seguito del Manifesto degli scienziati razzisti, sconvolsero l’esistenza di centinaia di famiglie, e migliaia di bambini si trovarono d’improvviso esclusi dalla vita, dalla società talora oggetto di scherno, considerati cittadini di serie inferiore, discriminati in tutte le attività e le manifestazioni possibili.
In questa scuola l’opera meritoria e tenace del corpo insegnante guidato dalla Dirigente Scolastico Maria Vittoria Martini, e dall’insegnante Maria Pia Barborini, ha permesso il recupero di preziosi documenti originali dell’epoca, rinvenuti negli archivi della scuola, a testimonianza e prova inconfutabile di quanto si realizzò contro oltre 170 bambini di quel 1938, discriminati, di fatto, dal seguire sino al 1943, le normali lezioni mattutine, e così costretti a frequentarne altre nelle apposite sezioni “di razza ebraica” organizzate per tutti gli studenti dai 6-7 anni in poi, e tenute, per il primo anno, da insegnanti di religione ebraica, come gli stessi piccoli studenti, esclusi dagli uffici e dagli incarichi sino ad allora espletati nelle scuole statali pubbliche.